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06/03/13

Riflessione in tempo di crisi

Qualche tempo fa avevo fatto testamento: avevo deciso in cuor mio che avrei lasciato tutti i miei beni - la casa dei miei genitori, i miei libri ed il piccolo gruzzoletto in banca - alla mia nipote Daniela, mongoloide, e a chi si fosse preso cura di lei. 
Pochi anni dopo il Signore la prese con sé con la scusa di una leucemia recidivante, come se volesse dirmi: "Vuoi che non sappia prendermi cura delle mie creature? Sta' tranquillo, ci penso Io". 
Allora capii che tutto ciò che ho è come la merenda che la Dina, la nostra ultima tata, ci preparava per l'intervallo, quando andavamo a scuola, perché il vero bene è Lui stesso.


24/11/11

Dalla Sardegna con amore...

Una carissima amica, una bella signora in pensione e al tempo stesso giovane di spirito e di cuore, ha posto una domanda semplice, infantile tanto è chiara e trasparente:

13/11/11

Mario Goldman-Sachs


Super Mario Goldman-Sachs si avvia a diventare il nuovo Presidente del Consiglio Italiano, a meno di improvvisi eventi (per nulla auspicabili) come un infarto al miocardio, un ictus emorragico o ischemico a lui o al Presidente Giorgio Napolitano.
Un interessante giudizio di Ida Magli svela particolari inediti e ben noti sulla carriera di questo tecnico neo-politico onorato con un seggio ben remunerato di Senatore a Vita dall'attuale Primo Cittadino Inquilino del Quirinale.
Colpo di Stato o Salvezza della Nazione? Ai posteri l'ardua sentenza.
L'Italia è sopravvissuta a guerre, pestilenze, occupazioni straniere fino alle recentissime esondazioni fluviali...
Due cose sono certe: 
1. Il desiderio della Massoneria di eliminare la fede cattolica ed il Papato dalla civiltà e dalla vita degli italiani.
2. L'amore ricambiato della Vergine Maria per questo popolo bizzarro e geniale.

Ben venga, Sen. Monti!
Vediamo chi vince fra Lei con i Suoi mandanti e il popolo italiano.

No! Questo no!
Molto utile è rileggersi questa intervista storica, sempre attuale.

26/10/11

Coriano, Italia


Quante tragedie in questi giorni! Un terremoto devastante colpisce la Turchia; inondazioni terribili devastano la Thailandia; una crisi economica senza precedenti tiene tutta  l’Europa col fiato sospeso; in Libia la guerra fratricida continua con vendette sugli sconfitti; smottamenti e frane in Liguria rovinano alcuni dei luoghi italiani più belli; un campione di moto, un ragazzo romagnolo perde la vita su un circuito lontano.
Ci sarebbe solo da mettere le mani nei capelli e, cinicamente, ritenersi fortunati perché non è capitato a noi.
Eppure ci alziamo la mattina, ci vestiamo, facciamo colazione e andiamo al lavoro. Chi ce l’ha.
Portiamo i figli all’asilo o li accompagniamo a scuola. Si fa la spesa, si chiacchiera e si prepara da mangiare. Come sempre.
Perché?
Tutta la realtà ci provoca, ci chiede una risposta, ci mette in moto ogni giorno. Con giudizi o con gesti siamo provocati a rispondere. Il modo come ci muoviamo manifesta come ci stiamo davanti. Così costruiamo o distruggiamo quello che ci è stato consegnato.
“Come mai – mi chiedevo da ragazzo- il sole sorge sempre anche durante la guerra?” Ne era appena finita una, l’ultima grande in Europa e io ne vedevo ancora i resti.
“Perché i bambini nascono anche durante le guerre?” Chi  o che cosa permette agli uomini di non disperare e di ricominciare?” così al padre e alla madre di quel ragazzo di Coriano come a quelli dei figli morti nel terremoto o sotto l’acqua.
“Cari giovani, non abbiate paura di affrontare queste sfide! Non perdete mai la speranza!” (Benedetto XVI ad Ancona)
Tutto è un’opportunità.
Segni positivi  ci sono: famiglie che non si perdono d’animo e lottano per la crescita e l’educazione dei loro figli, gente che si aiuta e si sostiene nel lavoro, giovani che intraprendono strade nuove magari con grandi sacrifici, politici che hanno a cuore il bene di tutti.
“La vita del nostro popolo documenta anche l’esistenza di fatti e opere buone che dicono questa sovranità sul male dell’umana libertà quando si lascia cambiare dalla grazia di Cristo. Sono segni ragionevoli che la speranza alimentata dalla fede e dalla carità, praticata nelle nostre comunità, è veramente affidabile” (Card. Angelo Scola)
Quante tragedie in questi giorni e chissà quante altre nei giorni che seguiranno. “Vita hominis militia est” La vita dell’uomo è un continuo combattimento. In tutto questo però c’è un fatto, che ci sussurra: tutta la realtà è buona. Ecco perché allora si può umanamente stringersi  con affetto attorno ad una famiglia che vede il suo ragazzo finire miseramente sull’asfalto come un pupazzo  sotto gli occhi del mondo, affrontare ogni tipo di povertà economica e morale, senza lasciarsi schiacciare, guardare in faccia la morte con le lacrime e diritti riaffermare la propria speranza, sollevarsi le maniche e ricominciare e costruire, sempre, con intelligenza e costanza. 
Dentro un popolo rinasce la speranza.

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