19/02/12

La fine della scuola?

Questa lettera propone all'attenzione un tentativo grave di limitazione alla libertà di educare da parte del Governo Monti.

"La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale." GKC

Cara Amica e caro Amico,
grazie fin d'ora per la disponibilità a leggere queste mie considerazioni a cuore aperto e senza "rete".
Ti chiedo scusa fin d'ora per gli inevitabili tecnicismi.

La maggioranza delle scuole cosiddette "private" sono cattoliche e fra queste molte dipendono da Istituti religiosi maschili e femminili.
Ad oggi le attività degli Enti ecclesiastici pur tecnicamente "commerciali", come la scuola e la formazione professionale, sono esenti in quanto strumentali rispetto alla preponderante finalità di religione e di culto.
Noi salesiani facciamo scuola e formazione professionale per annunciare e testimoniare l'Amore di Dio ai Giovani come ci ha insegnato il nostro amato padre Don Bosco!

Una procedura d'infrazione avviata presso l'Unione Europea individua in questa esenzione un 'aiuto di Stato indebito'.
La situazione è molto complessa e in molti casi sono le stesse istituzioni ecclesiali ad avere la coda di paglia su situazioni 'in zona grigia' ad esempio nel campo della sanità e dell'ospitalità. Il confronto su questa situazione è fortemente condizionato dal permanere dell'attuale sistema 8 per mille, che consente di poter contare su una sicura disponibilità finanziaria e quindi già al primo giro di tavolo i "frati e le suore", le cooperative di docenti e di genitori si ritrovano troppo spesso da soli ad affrontare la difesa di un patrimonio educativo e formativo che tanto ha contribuito " a fare gli italiani".

L'oggetto del contendere è la riconduzione di ogni attività cosiddetta commerciale al sistema impositivo dell'ICI/IMU senza alcuna distinzione sulla natura no profit delle nostre scuole e dei centri di formazione professionale, natura già certificata in tempi non sospetti da nostre dichiarazioni al MIUR. Le scuole paritarie con scopo di lucro sono una minoranza.
A ciò si aggiunge l'ipotesi d'inserimento nello 'spesometro', in fase di elaborazione da parte di Agenzia delle Entrate, della cosiddetta retta scolastica per la scuola paritaria quale indicatore reddituale alla stregua di un SUV oppure di una villa al mare. Ad oggi sono detraibili le spese veterinarie ma non la retta scolastica per l'educazione dei figli, il ribaltamento del detto evangelico "non si prende il pane dei figli per darlo ai cagnolini...".

È questione letteralmente di vita e di morte per molte scuole di religiosi e religiose non aver un ulteriore aggravio di costi per il sistema impositivo ICI/IMU, (è già un bagno di sangue adesso per costi del personale e costi straordinari per l'aggiornamento tecnologico e la manutenzione delle strutture), proprio in una contingenza economica che vede una sensibile riduzione di iscritti perché troppe famiglie non riescono a far fronte alla retta scolastica. Molte scuole cattoliche di ogni ordine e grado hanno già dovuto chiudere non per mancanza di iscritti ma per insostenibilità economica.

Questione di vita e di morte anche per la Chiesa che vive in Italia, forse un po' 'distratta' da altre questioni, e sembra non comprendere che se verrà meno la trasmissione della cultura cristiana e la testimonianza del Vangelo alle giovani generazioni anche attraverso la scuola e la formazione professionale ben poco potrà fare il solo annuncio in chiese sempre più deserte di giovani. Per molti ragazzi e giovani le nostre scuole e i nostri centri di formazione sono l'unico volto della Chiesa che incontrano nel loro cammino di crescita!

Riepilogando, al Governo tecnico e a tutte le Forze politiche chiediamo di tenere nella debita considerazione la natura non profit di una attività tecnicamente "commerciale" ma che porta in sé una grande potenzialità per il futuro del nostro Paese: l'EDUCAZIONE DEI GIOVANI!
Le altre attività commerciali gestite da istituzioni ecclesiali non hanno oggettivamente la stessa valenza e comunque godono già di alcuni sussidi economici da parte dello Stato, vedi il regime di convenzione con le Regioni per l'assistenza sanitaria, oppure non sono così decisive per la trasmissione della fede in un'esperienza educativa, penso al campo dell'ospitalità.

In secondo luogo, nell'attesa di forme di sostegno economico da parte dello Stato alle famiglie che scelgono la scuola paritaria, come avviene nella quasi totalità dei paesi dell'Unione Europea, che almeno esse possano portare in detrazione dalla denuncia dei redditi il costo sostenuto per le rette scolastiche dalla scuola materna alla scuola superiore. Dio non voglia che questa spesa, spesso sostenuta con grandi sacrifici venga usata come indicatore reddituale alla stregua di un SUV!
È ancora evidente per tutti la distinzione fra un FIGLIO e una macchina di lusso, le cure per il cane, la villa al mare?
Senza FIGLI non ci sarà futuro per nessuno, nemmeno per l'economia e per il bilancio dello Stato.

Mi affido alla tua intraprendenza per coinvolgere quante più donne e uomini di buona volontà per una giusta causa!
Credimi questa lo è davvero.
Ti invito a visitare i nostri cortili, le aule, i laboratori e non vi troverai solo i "figli di papà", ma soprattutto i figli del popolo e di quanti hanno scelto il nostro paese per un futuro più dignitoso!

Don Bosco ci assista!

Con riconoscenza per tutto quanto vorrai e potrai fare.

don Claudio Silvano Cacioli
Salesiano di Don Bosco

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