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02/06/10

Sono un pedofilo (e me ne vanto)!

Alcuni giorni fa mi è capitato di assistere ad un gioco di ragazzi. Le scuole stanno finendo e, nel cortile, alcuni ragazzini delle Medie si divertivano a "Bulldozer". 
I partecipanti devono spostarsi correndo da una parte all'altra del campo evitando di farsi prendere da chi è in mezzo. Si è catturati solo se presi e sollevati completamente da terra. 
C'era un ragazzino, Eugenio (nome di fantasia) che non fa mistero della sua passione per le ragazze. Gli altri maschi  "fingono"; lui va dritto al sodo: tenta di prendere le sue compagne di classe e non va per il sottile nell'afferarle, pur senza malizia. Ad un certo punto una di loro gli ha urlato: "Pedofilo!" 
Eugenio si è offeso a morte e le ha promesso le botte.

Lo stesso giorno ho letto questo articolo dell'ottimo Prof. Bellieni, che ho conosciuto personalmente anni fa in occasione di un aggiornamento medico.

Allora mi sono deciso di proclamare al mondo intero la mia pedofilia.
Faccio parte di una famiglia di pedofili: mio padre era pedofilo (5 figli), mio nonno era pedofilo (3 figli), tutti i miei fratelli e le mie sorelle sono pedofili (sono zio di 10 nipoti e due pronipoti). I miei stessi parenti materni sono pedofili (ho moltissimi cugini). I miei avi erano pedofili e perfino la mia nipotina adottiva, Daniela, morta non ancora maggiorenne, era pedofila: il suo desiderio era quello di fare la baby sitter da grande. Credo che ora, in Paradiso, le abbiano assegnato un asilo intero: lo desiderava tanto!
Così pure pedofili sono i miei amici, coetanei e più giovani. Una giovane coppia, che mi sta particolarmente a cuore, è di una pedofilia parossistica: ha messo al mondo ben 6 figli!
La Chiesa stessa è pedofila e copre i pedofili: dai semplici preti di campagna ai Cardinali e perfino il Papa di Roma chiamano i bambini una "benedizione di Dio" e si ostinano a richiamare i Governi sul dovere di aiutare le famiglie numerose.
Tutti dicono che la pedofilia è un male: no! 
Pedofilo è bello!
I bambini sono la cosa più bella al mondo.
L'ho visto per anni nelle Residenze Sanitarie per Anziani: i vecchi sono tristi e sconsolati; arriva un bambino (ne basta uno!) e si ravvivano, sorridono, e accettano di fare fisioterapia...
Sono un pedofilo e me ne vanto!

Ora aspetto i Carabinieri, che mi ammanettino e mi conducano da un Giudice Onesto e Retto, che mi condannerà. 
Un Giudice sessantottino, laureatosi in Legge senza studiare, con il "18 politico" e la "Laurea di Gruppo", un Giudice che non ha mai conosciuto il Greco, considerato una lingua morta.
Sì, perché anche i Ginnasiali, sanno che ad Atene "filìa" indicava l'amore di affetto, di simpatia, come "filippo" (amico dei cavalli), "filatelico" (appassionato di francobolli), "cinofilo" (amante dei cani)...
Ai miei tempi chi odiava i bambini e faceva loro del male era chiamato "pederasta" e già il suono della parola indicava l'abiezione. 
Oggi si preferisce "pedofilo", così si può perseguire più facilmente chi ama veramente i bambini.

Ebbene sì, mi autodenuncio: io sono un pedofilo, amo i bambini e in particolare quelli handicappati e mongoloidi, prego che ne vengano al mondo tanti e la Terra si riempia delle loro voci e dei loro giochi, chiedo che le famiglie numerose siano aiutate, lotto perché ricevano un'educazione libera e appropriata e non siano uccisi preventivamente con l'aborto.

W I BAMBINI!

17/04/10

Chi se ne frega delle Leggi Italiane!

Ricevo da un carissimo amico consigliere comunale a Rimini la seguente lettera.
Da essa si evince che la Regione Emilia-Romagna non rispetta le Leggi Italiane e "impone" alle Amministrazioni Locali ordinamenti contrari alla Costituzione Repubblicana.
Faccio notare che la Regione Emilia-Romagna è governata dal 1948 da un Partito che ha cambiato nome più volte, che, come il lupo, "cambia il pelo, ma non il vizio". Proprio oggi il segretario del Partito Democratico, che comanda la Regione Emilia-Romagna, ha dichiarato che il suo partito vuole essere il Partito della Costituzione.
Da 60 anni ormai, so bene che questa gente fa molta propaganda in un senso e opera nel senso contrario.
Faccio altresì notare che Sindaco di Rimini è il Dr. Alberto Ravaioli, cattolico.

APPROVATA MOZIONE CONTRO LA FAMIGLIA
Ieri sera a Rimini  in Consiglio comunale, nella disattenzione generale, quasi di soppiatto e senza discussione, è fulmineamente passata una mozione che aveva ad oggetto:
-         Recepimento art. 48 Legge Finanziaria Regionale 2009presentata il 21 gennaio 2010 dal Consigliere socialista Stefano Casadei.
Contenuto della mozione è il sostegno alla causa delle “unioni civili” e l’avallo alla politica regionale di relativizzazione del concetto di  famiglia.
Il fenomeno delle “unioni civili” o convivenze di fatto,  secondo il proponente, sarebbe in espansione in Europa, in Italia, e in Emilia Romagna dove circa il 10% della popolazione vivrebbe in coppie di fatto, ma i dati, che sono tutti da verificare, caso mai li si volesse analizzare, sarebbero da informazioni assunte riducibili a semplice statistica anagrafica, che non differenzia assolutamente fra i diversi casi possibili.
Pare pretestuoso pertanto assimilare  alle “unioni civili” le semplici convivenze che per forza maggiore o per convenienza economica, come i casi di coabitazione, sono certamente in aumento, necessitati dalla crisi economica incombente,  non certo connessi a ragioni affettive o di gratuito solidarismo interpersonale.
Il collega cita nella sua esposizione l’art. 3 della Costituzione riguardante la rimozione degli ostacoli che limiterebbero la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.
Sarebbe stato utile ricordare, secondo noi,  anche  gli artt. 29, 30 e 31, che spiegano che la “famiglia” è la società naturale fondata sul matrimonio,  e che la Repubblica ne tutela  i diritti precisandone i doveri.
E ricordare anche che le  Regioni e le Amministrazioni locali sono parte di una Repubblica, che è impegnata ad agevolare, con misure economiche e provvidenze, la formazione della famiglia senza che per questo  si debbano fare indebite assimilazioni.
Il proponente invece prima richiama le norme dell’ordinamento anagrafico e cioé l’art. 1 della L. 1228/1954 e l’art. 4 del DPR 223/1989 e poi, successivamente, l’art. 48 della Legge finanziaria regionale del 2009.
Quest’ultima norma  è stata oggetto di un duro intervento del Cardinale Caffarra inutilmente appellatosi  ad Errani, mentre il Consigliere Regionale Marco Lombardi aveva evidenziato profili di incostituzionalità in danno dell’istituto familiare.
Una mozione che è frutto  dell’imperante relativismo etico  ed antifamiliare che aggroviglia la sinistra e che  non è capace di far altro che di proporre di impegnare:
 “ Il Sindaco e la Giunta, in applicazione della normativa regionale sopra indicata, ad applicare i diritti generati dalla legislazione comunale nell’accesso ai servizi, alle azioni e agli interventi alle singole persone, alle famiglie e alle forme di convivenza di cui all’art. 4 PR 30 maggio 1989 n° 223.”
E’ da rilevare che la Corte Costituzionale di recente ha respinto i ricorsi sui matrimoni omosessuali dichiarando infondato il richiamo agli articoli 3 e 29: la famiglia non puo’ che essere, secondo i giudici, una ’societa’ naturale’ composta da un uomo e una donna e fondata sul matrimonio.
 
Nell'occasione il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha affermato, commentando la decisione della Consulta sfavorevole ai matrimoni gay: 
"L’ambito su cui si puo’ eventualmente esercitare la discrezionalita’ del legislatore e’ soltanto quello dei diritti della persona, cosi’ come hanno sostenuto i promotori della grande manifestazione del Family Day del 12 maggio 2007 a Roma. Nessuna discriminazione dunque, ma l’affermazione dei principi fondamentali della Carta Costituzionale in cui tutti gli italiani si riconoscono".
Ora noi rispettiamo le idee di ciascuno ma, occorre dirlo, ci preoccupa molto che nel tranello laicista, per l’ennesima volta, ci caschino quei “buoni cattolici” di  maggioranza che ritengono inopportuno l’intervento dei Pastori  .
 Una mozione insidiosa quella votata ieri sera,  pretestuosa  ed anticostituzionale,  che purtroppo  ho contrastato da solo.
 I “buoni cattolici” invece hanno votato a favore,  contro la famiglia,  altri di minoranza si sono astenuti.
Consigliere Comunale Eraldo Giudici
POPOLARI LIBERALI - PDL

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