Nel blog dell'amico Seraphim una notizia terribile, molto più grave del pur gravissimo terremoto cileno.
Il dolore per una calamità naturale è grande; ma molto più grande è il dolore per la perdita della propria umanità, della propria dignità.
Una ragazza cristiana fra le tante, vittima del sopruso del suo "padrone" e di un potere che non tutela ogni suo cittadino.
Quando un uomo ed una società diventano bestiali, non c'è terremoto che regga il confronto.
La compassione di Dio per noi è giunta fino all'estremo sacrificio del Figlio, perché noi potessimo vivere da persone umane e non essere più vittime del nostro niente.
Dio ci ama sempre e comunque.
A noi tocca solo lasciarci amare.
I cristiani oggi testimoniano anche con il loro sangue questa semplice realtà.
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