Tempo di Elezioni, tempo di violenze sui minori.
Sulle plance per la propaganda elettorale è apparso un manifesto che pubblicizza il Roma Gay Pride.
Proprio davanti all'ingresso di una scuola.
A Rimini, sul lungomare, davanto al bagno 86.
Senza il bollo delle affissioni, in spazio non ammesso, firmato da FUORI, Arcigay, CGIL, ecc.
Me lo ha fatto notare un ragazzo di terza media, rilevando oltrettutto la falsità della frase di presentazione "Civiltà, prodotto tipico italiano".
La foto in bella mostra mostra due ragazzi maschi a cena, che si baciano con significato evidente.
Davanti ad una scuola frequentata da ragazzi e ragazze di 11-13 anni!
Se questa non è violenza!
Non è questione di omofobia od omofilia, esecrabile allo stesso modo di chiipubblicizzasse atti eterosessuali o affisso donne nude: è questione di rispetto, semplice civiltà. Quella vera.
Io ho amici e amiche omosessuali. Non si può spacciare per libertà e diritto quello che è solo volgare propaganda nei confronti di minori.
Personalmente considero questo atto alla stessa stregua di chi, è successo anche questo, si è tirato giù i pantaloni per mostrare le sue "bellezze" a due ragazzine in attesa dei genitori.
Penalmente perseguibile quest'ultimo atto; perché non altrettanto quell'affissione?
Al di là della rilevanza penale, è l'uso della libertà e del rispetto che non appartiene agli ignoti affissori.
Poveretti! Se questa è la libertà che offrono, mentre la chiedono per sè...
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