Questa mattina, l'occasione di una multa rimediata chissà come (sono mesi che non guido l'auto per il mio infortunio di Marzo) e l'arroganza di alcuni vigili urbani riminesi che non mi ascoltano neppure (una addirittura mi tiene la porta aperta come a significare "quando ti togli dai piedi"), mi hanno dato l'occasione di camminare un po' per la mia città e di osservarla, dicendo il Rosario come faceva il "santo" Vescovo Mons. Emilio Biancheri, che ci amava tanto.
L'incontro con un amico ora dirigente della Fondazione Cassa di Risparmio, la pioggia leggera, e, sotto l'Arco d'Augusto, due donne zingare con una bambina in braccio.
Ci sorridiamo, si fermano e mi chiedono qualcosa per i pannolini della bambina. Non ho nulla. Insistono e io offro loro una preghiera. Nente, vogliono qualcosa. Ripeto la mia assoluta mancanza di denaro (dico una bugia: ho 13 euro e qualche moneta).
"Pagaci un panino"
"Non ho soldi" (conosco i loro metodi).
"Dacci da mangiare. Portaci a casa tua"
"E' lontana, vicino alla Fiera"
"Dove avete il campo?" chiedo. Me lo dice. So dov'è.
"Ci vediamo qui domani. Portaci qualcosa. A che ora vieni?".
"Non so cosa succederà domani" rispondo.
Si voltano e non salutano. Sono giovani...
Ci sorridiamo, si fermano e mi chiedono qualcosa per i pannolini della bambina. Non ho nulla. Insistono e io offro loro una preghiera. Nente, vogliono qualcosa. Ripeto la mia assoluta mancanza di denaro (dico una bugia: ho 13 euro e qualche moneta).
"Pagaci un panino"
"Non ho soldi" (conosco i loro metodi).
"Dacci da mangiare. Portaci a casa tua"
"E' lontana, vicino alla Fiera"
"Dove avete il campo?" chiedo. Me lo dice. So dov'è.
"Ci vediamo qui domani. Portaci qualcosa. A che ora vieni?".
"Non so cosa succederà domani" rispondo.
Si voltano e non salutano. Sono giovani...
Trenta passi, non di più e mi ricordo che ho appena ritirato lo stipendio.
Ne ho tanti. Un po' per loro ci stanno.
Ne ho tanti. Un po' per loro ci stanno.
Torno indietro, le cerco; sono sparite. Sono proprio veloci.
I vigili non ti guardano nemmeno in faccia e ti oltraggiano, queste hanno il coraggio di sfidarti, guardandoti negli occhi.
Ho amici zingari e ne sono onorato.
Poi ricordo: c'è un santo zingaro, un martire addirittura...
Ecco la sua storia. Cliccate sulla foto.
Qui, su flickr potete vedere la vita del Beato Ceferino Gomez Malla, raffigurata nella Cappella a lui dedicata a Barbastro (Aragona - Spagna)
4 commenti:
Un santo zingaro è un'eccezione. Purtroppo oggi gli zingari sono accattonaggio, sono terreni occupati senza pagar nulla, elettricità e acqua senza pagar nulla, niente tasse, niente obblighi fiscali-catastali-impiantistica-stradali-eccetera, problemi con la giustizia ridotti ai soli casi clamorosi...
Siamo noi, i fessi, che paghiamo tutto e sempre. E ci sentiamo addirittura razzisti quando non li osanniamo. E ci facciamo persino prendere dal buonismo, regalando loro soldi e cose solo perchè li vediamo giovani.
La carità è stata trasformata in buonismo, e a volte nell'equivoco ci caschiamo anche noi Intelligenti Ciellini.
Ed in confessione non ci interroghiamo mai sul nostro buonismo, cioè per esempio sullo spreco del regalare cose (o anche sul solo aver desiderato farlo) senza aver prima riconosciuto, con vera ragionevolezza e cognizione di causa, il vero bisogno.
Nove volte su dieci uno si giustifica dicendo: ma io avevo riconosciuto un bisogno. Un bisogno? Come si fa a riconoscere se si trascura la realtà e si insegue anche solo con l'ultima delle sinapsi il sogno borghesotto di sentirsi più buoni?
Questa carità che va in azione mentre si chiudono gli occhi alla realtà, non pare vera carità, ma solo un sottile modo di autoincensarci pensandoci Buoni Cristiani.
Giustissimo! Infatti non ho dato loro nulla e sono profondamente borghese nell'animo, io. Per questo mi è venuto in mente Ceferino (Zefirino). Lo hanno messo addirittura in prigione innocente perché...era zingaro! Nelle due zingarelle, come nei vigili, nel mio amico e nella pioggerella che cadeva, nel Rosario che stavo dicendo c'era una domanda: "E tu chi dici che Io sia?" ovvero "Chi sono io per te?". Nessun invito al pietismo o al moralismo da parte mia; è stata l'occasione perché lasciassi ancora risuonare questa domanda. Ceferino, zingaro, è un santo martire, molti zingari sono ladri e bugiardi. Io, proprio io, chi voglio essere? Io borghese e buonista o falso e mentitore o tiepido e ingenuo, io, chi voglio essere? Come rispondo a quella domanda? Perché nel volto e nell'atteggiamento altero di quelle zingare, come in quello sprezzante e indifferente di quei vigili o del mio amico Alto Dirigente e nella cassiera che mi ha pagato lo stipendio c'era un Altro, Gesù stesso, che mi chiedeva: "Tu. Cecco, chi dici che io sia?".
Perfino nel volto di uno zingaro come Ceferino. Perfino in uno zingaro, sì, proprio in uno zingaro!!! Cioè in quello che noi borghesi consideriamo i più inutili e insignificanti fra noi, ladri, mentitori, falsi, pretenziosi, furbi e quanto di peggio ci possa essere.
Ceferino ha saputo come rispondere, anche davanti ai Rivoluzionari spagnoli, che lui comunque ha amato, riconoscendo anche in quei loro fucili il Volto dell'Amato. Per questo è morto col Rosario in mano dicendo "W Cristo re!"
..."anche noi intelligenti ciellini"...
??????? E perchè non anche 'umili'??????????
Buuu!Buuuuuuuuuu!!Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!
Grazie, Orsobruno.
Ti aspettavo da un pezzo.
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