09/02/09

Una ragazza di Udine

Sul blog di Anna Vercors una ragazza di Udine scrive:

Mi chiamo Chiara e vivo a Udine, lavoro tutti i giorni poco distante dalla struttura dove Eluana Englaro sta morendo di fame e di sete. 
Quello che i giornali non vi stanno dicendo ve lo dico io: in quella struttura dove un gruppo di ragazzi, tra cui mia sorella appena liceale, vanno tutti i sabati da molti anni ad assistere anziani, ammalati, handicapati fisici e mentali alcuni nelle stesse condizioni di Eluana, vivono 500 persone.
Vengono assistite, nutrite, visitate tutti i sabati da questo gruppo di giovani che ha deciso di passare un pomeriggio con loro e di farlgli compagnia. 
Sono felici di questo è un momento importante che aspettano, che gli dona gioia, felicità, avere qualcuno che gli fa compagnia, che gioca a carte con loro, che gli asciuga la bava dalla bocca, che gli considera e gli ama per quello che sono.
Quello che i giornali non vi stanno dicendo e che mia sorella e i suoi amici hanno visto con i loro occhi sabato è che su tutti quasti vecchietti con l'arrivo di Eluana è arrivata una cappa di tristezza profonda. Non ridono più, non giocano a carte, alcuni di loro stanno persino smettendo di mangiare e parlo di persone che alcuni giudicano come non più in grado di interagire con il mondo, ma che sembrano aver afferrato perfettamente la situazione in cui si trovano.
C'è una sensazione di angoscia tra i pazienti della "Quiete", perchè?
Noi siamo determinati dallo sguardo che ci viene rivolto.
Chi sta mettendo in discussione la dignità di una vita sta mettendo in discussione la dignità di tutte le vite.Loro lo hanno capito benissimo, perchè si trovano nelle stesse condizioni di Eluana, non sono più efficenti non sono più "normali".E hanno paura di essere guardati e considerati così. Venite a vedere, se non ci credete.

LA VITA PERDE SENSO SOLO QUANDO NON CI SENTE PIU' AMATI.

Sempre sul bellissimo sito di Anna Vercors: "Arrivederci, Eluana"


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