20/01/09

L'appello dei cristiani di Gaza

Da Il Sussidiario un invito ad aiutare i cristiani di Gaza e della Terra Santa.

ISRAELE/ 2. L'appello dei cristiani di Gaza

Redazione

lunedì 19 gennaio 2009

I francescani della Custodia di Terra Santa, in collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme, promuovono una campagna di solidarietà in favore dei cristiani di Gaza e delle loro opere di carità. Desiderano offrire a tutti la possibilità di rispondere concretamente ai numerosi richiami di Papa Benedetto XVI e dei responsabili della Chiesa Madre di Gerusalemme, S.B. Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme e Padre Pierbattista Pizzaballa OFM Custode di Terra Santa, per sostenere con la preghiera e con gesti concreti la popolazione di Gaza. La tristezza vissuta da molta della popolazione israeliana e palestinese e l’indignazione verso le ingiustizie provocate dalla guerra siano occasione di conversione personale e di perdono.

“...in primo piano c'è la responsabilità di ciascuno: la violenza esige la nostra conversione. Dobbiamo convertire il cuore, cambiare i discorsi, cambiare la nostra mentalità”.

S.B. Mons. Fouad Twal

“… il cristiano non deve mai consentire che la mentalità caratterizzata dal rifiuto dell’altro entri a far parte del proprio modo di pensare. Mai escludere l’altro, chiunque esso sia e qualunque cosa egli faccia”.

Padre Pierbattista Pizzaballa

Fino ai giorni antecedenti la fine della tregua la comunità cristiana di Gaza era composta da circa 3.000 persone, di cui 210 cattolici, che vivono in mezzo a circa 1,5 milioni di arabi musulmani. Esiste una parrocchia latina dedicata alla Sacra Famiglia, il parroco è da parecchi anni Padre Manuel Musallam che come da tempo programmato dovrebbe essere a breve sostituito da un sacerdote della Congregazione del Verbo Incarnato. Sono inoltre presenti le Suore del Rosario che gestiscono una scuola frequentata da ragazzi cristiani e musulmani, una comunità delle suore Missionarie della Carità (fondate da Madre Teresa di Calcutta) e le Piccole Sorelle di Gesù anche conosciute come Suore di Charles de Foucault.

I Cristiani di Gaza, spesso dimenticati, sono anche loro Cristiani di Terra Santa, e di una di Terra Santa che fra tutte è la più sofferente, la più povera, sicuramente la più isolata.

Come accade ogni anno la quarta domenica d’Avvento, il 21 dicembre scorso, la comunità cattolica aveva celebrato il Natale stretta attorno al Patriarca Latino di Gerusalemme. La celebrazione quest’anno era stata particolarmente solenne, con l’amministrazione del sacramento della Cresima a quattro giovani. «Il mio - aveva ricordato il Patriarca durante la predica - è lo stesso messaggio di Betlemme del Natale, un messaggio di pace, di coesistenza, di amore gli uni per gli altri, di perdono … pace e giustizia prima di ogni altra cosa».

Già pochi giorni prima dell’inizio della guerra, la situazione a Gaza registrava una quotidianità drammatica di distruzione e di povertà. La gente lamentava una situazione già insostenibile, fatta di giorni interi senza acqua ed elettricità, e talvolta senza cibo. Dopo oltre venti giorni di guerra e tante immagini passate davanti ai nostri occhi di morte e paura, possiamo immaginarci da soli quanto la situazione di bisogno sia oggi impellente e quanto resterà tale per parecchio tempo. Padre Manuel Musallam in questi giorni è rimasto tra la sua gente e instancabilmente ha soccorso i più bisognosi. «È una tragedia umanitaria: manca acqua, elettricità, cibo, supporto umanitario. Migliaia di bambini stanno sperimentando il trauma della guerra - ha raccontato il parroco -. Migliaia di persone sono ferite, e rimarranno per sempre disabili. Tutte le famiglie della Striscia di Gaza stanno soffrendo e piangendo le loro vittime». 

Eppure, nonostante tante sofferente protratte negli anni, chi è stato a Gaza a fare visita alle nostre comunità prima della guerra e chi è rimasto con loro in contatto telefonico durante questi giorni è rimasto particolarmente colpito nel non avvertire disperazione tra questa gente che chiede di non essere dimenticata ma che sopporta con dignità la propria sofferenza, e che nonostante tutto vive la speranza per il proprio futuro in compagnia di una Presenza già vittoriosa.

I fondi raccolti attraverso la ong-onlus della Custodia di Terra Santa ATS, www.ats.custodia.org, serviranno a sostenere i bisogni primari dei bambini e dei più bisognosi e a favorire la ricostruzione delle strutture di accoglienza gestite dai religiosi e dalle religiose che operano sotto la protezione del Patriarcato Latino di Gerusalemme.

Tommaso Saltini

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