05/01/09

Celeste e il travestito

Da: Padre Aldo Trento 
Data: Mon, 5 Jan 2009 11:16:49 -0300

Cari amici,
oggi Celeste è testimone della grandezza e misericordia divina. In lei, ha 11 anni, il male non ha permesso che entrasse un altro male peggiore nel suo cuore: quello di dubitare del volto buono del Mistero o quello della sfiducia che anche per un “condannato a morte”, come era stata dichiarata dai medici, quanto le succede sia stupendamente positivo, dentro un disegno buono che ci è già dato di sperimentare. Se gli ospedali non esistessero per questo, a che cosa servirebbero? 
Ieri abbiamo ricoverato un “travestito” con AIDS, TBC, abbandonato in un angolo di un ospedale. Da giorni non mangiava, nessuno si interessava a lui. Appena messo piede qui e sentendosi abbracciato e baciato ha detto: “sono già risuscitato”. Ha chiesto che gli venissero tagliati i capelli biondi, le unghie da donna e lo smalto. Oggi ha chiesto di confessarsi. Questo, si, è un ospedale come la chiesa ci insegna: “il povero non è un fardello, ma un fratello”.

Tornando a Celeste: oggi ha pronunciato dopo anni di silenzio la prima vocale: A! E lo sta ripetendo in continuo. Per di più già a ricominciato a scrivere e a fare le addizioni e sottrazioni…che bello, che commozione! Lei che era venuta qui per essere sepolta.
Come si fa a non vivere commossi fino alle lacrime come Marcos Zerbini quando è venuto qui e che i prossimi giorni raggiungerò a S. Paolo per stare in sua compagnia e poi lui e Cleusa verranno qui dal 17 al 22 gennaio con 30 dei loro universitari per godere di quella certezza “io sono Tu che mi fai”, contemplando gli ammalati e visitando insieme le riduzioni che per noi sono quello che per voi è stato S.Benedetto e S.Francesco.

Un abbraccio
P.Aldo

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