13/12/08

Magnificat magnifico!

Scrivo adesso, anche se è tardi e sono digiuno, prima che il sonno e la pigrizia prendano il sopravvento su di me.

Sono appena tornato a casa da un evento. 
Una meditazione natalizia per musica e lettura diretta dal M° Filippo Maria Caramazza e guidata da S.E. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini.
E' un'iniziativa che dalla Quaresima scorsa vede riunirsi in Duomo, il Tempio Malatestiano, numerosa gente, cittadini comuni e personaggi della nostra città.

Nel silenzio dovuto alla circostanza e al luogo, è stata eseguita la Cantata BWV 151 (Dolce conforto, il mio Gesù viene) di Bach, la lettura di una composizione in forma di soliloquio sul Magnificat, scritta dal Vescovo, in cui una voce femminile interpretava la Vergine. A conclusone è stato proposto lo stupendo Magnificat in Re maggiore BWV 243 di Bach.

Era stato chiesto silenzio all'inizio e alla fine, non trattandosi di un concerto, bensì di un momento di preghiera; pur tuttavia la bellezza e l'intensità della meditazione ha strappato a tutto il popolo un applauso spontaneo commosso e grato.

La direzione del M° Caramazza è stata forte e precisa; l'Orchestra Sinfonica Lettimi è nota per la professionalità dei suoi artisti; le voci soliste, il soprano Chiara Ciotti, la contralto Yoshida Chizuko, il tenore Marco Mustaro ed il basso Yannis Vassilakis hanno fatto dono delle loro belle voci; ma quello che mi ha stupito è stato il Coro, tutte persone che conosco da tempo e di cui sono amico, dilettanti e di buona volontà, tranne alcune voci realmente espressive.
"Filippo Caramazza è davvero un genio: - ho commentato con un'amica musicista - è riuscito a far cantare una banda di disgraziati come quelli!"
L'interpretazione del Coro è stata così puntuale, espressiva e piena, da far riemergere alla mia mente i migliori cori professionali da me ascoltati e la più bella tradizione dei Concerti della Sagra Malatestiana.

Stavo quasi per rinunciare, preso dalla stanchezza per due giornate di un Corso Professionale un po' caotico e raffazzonato; ma lo stupore per una bellezza offerta e donata mi manda a letto sereno e grato.

Un'ultima nota: finalmente un maestro di musica, un uomo di cultura, che non si vergogna di manifestare con semplici parole la sua fede semplice, che riconosce la sorgente che dà origine e sostegno alla sua arte, alla sua capacità di dirigere.

Chi sei tu; Signore, che con la tua venuta hai dato gusto e fantasia ai geni come Bach?
Quanta arte, musica, letteratura, poesia hai suscitato nei nostri cuori umani con la tua umile venuta in mezzo a noi!
E quanta ancora ne susciterai?!

Il Duomo era strapieno. Posti a sedere completi e gente in piedi in ogni spazio possibile.

Una bella serata, proprio una bella serata. 

E non piove più. Dopo giorni di acqua a catinelle...

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