21/09/08

La Cina è vicina; ma Riccione ancor di più!

Questa la notizia:

Il Pd a Piccioni: "Fatti da parte"
La Voce di Romagna del 19/09/2008 ed. Rimini p. 25
Con un odg che auspica un'altra gestione alle Terme

Le Terme di Riccione sono di proprietà privata, ma i recenti guai accaduti al presidente e patron Giorgio Piccioni preoccupa il partito di maggioranza che chiude un "passaggio di mano" RICCIONE - (cr) Il caso delle Terme approderà in Consiglio comunale. E' stato visionato e approvato ieri, nella conferenza dei capigruppo, un ordine del giorno, proposto dal Pd e firmato dal resto della maggioranza escluso lo Sdi, per impegnare l'Amministrazione comunale a prendere in mano la situazione di Riccione Terme e che andrà al voto durante il Consiglio comunale del 2 ottobre. Leggendo fra le righe, pare proprio che i firmatari dell'ordine del giorno auspichino un passaggio di mano della società che, ricordiamo a chi a chi se ne fosse dimenticato (consiglieri compresi), resta comunque privata, anche se legata al pubblico con la convenzione con la Regione per le cure termali erogate dal servizio sanitario nazionale. Questo ordine del giorno prende la palla al balzo dalla sospensione di un mese a partire dal 1° ottobre, ma che dovrebbe essere rimandata a mesi più tranquilli (e oggi, nella sede dell'ìAusl di Rimini, si dovrebbe firmare l'accordo necessario per far cambiare idea alla Regione), della convenzione delle Terme con l'Ausl decisa dalla Regione in seguito agli arresti per le accuse di truffa aggravata ai danni dell'Ausl stessa. Nel dettaglio, l'ordine del giorno impegna l'amministrazione comunale a "promuovere e favorire il piano sviluppo del polo turistico termale, incoraggiando anche futuri scenari alternativi per la gestione degli stabilimenti termali", precisando inoltre che "la pubblica utilità del polo termale per il turismo riccionese deve portare l'amministrazione a svolgere un ruolo strategico anche nella prefigurazione di ipotetici assetti societari che prevedano l'impegno di soggetti economici privati". Insomma, un "invito" al presidente e patron delle Terme, Giorgio Piccioni, a "farsi da parte" e ad altri investitori a entrare nella società. "Ribadiamo che il sistema termale è un segmento importante per la destagionalizzazione - spiega il capogruppo del Pd Simone Gobbi -, quindi chiediamo che, dopo gli sviluppi che hanno portato alla sospensione della convenzione, l'amministrazione comunale abbia un ruolo attivo. Ad esempio, per favorire una cordata locale che possa rilevarla, oppure che l'amministrazione si interessi della gestione". "Dobbiamo tener conto che alle Terme ci sono 150 persone che vi lavorano" ha sottolineato un altro dei capigruppo che hanno sottoscritto l'odg, Giuseppe Massari del Pdci, ricordando infine che "più di un anno e mezzo fa concedemmo una concessione edilizia in deroga per permettere la costruzione del parco termale Perle d'acqua".
Ora, se si ha la pazienza di leggere l'istruttivo racconto riportato qui:
appare più chiaro il titolo.
La domanda è: quando in Emilia-Romagna ci sarà democrazia?

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