Allo stesso tempo è un invito per tutti.
Il brano è stato pubblicato su Piccole Tracce con le illustrazioni di Franco Vignazia.
Dopo Gesù, Pietro è il personaggio più noto e citato negli scritti neotestamentari: viene menzionato 154 volte con il nome di Petrus, pietra, roccia. Figlio di Giovanni, era di Betsaida, una cittadina a oriente del mare di Galilea. Anch'egli, come il fratello Andrea, era pescatore. Con la famiglia di Zebedeo, padre di Giacomo e Giovanni, conduceva una piccola azienda sul lago di Genezaret.
Doveva perciò godere di una certa agiatezza economica ed era animato da un sincero interesse religioso, da un desiderio di Dio che lo spinse a recarsi con il fratello in Giudea per seguire la predicazione di Giovanni il Battista. Era un ebreo credente e osservante. Era sposato e la suocera era stata guarita un giorno da Gesù.
Sul lago di Tiberiade Gesù domanda la prima volta: "Simone...mi ami tu?" con questo amore totale e incondizionato? Prima dell'esperienza del tradimento, l'Apostolo avrebbe certamente detto: "Ti amo incondizionatamante". Ora che ha conosciuto l'amara tristezza dell'infedeltà, il dramma della propria debolezza, dice con umiltà: "Signore, ti voglio bene", cioè "ti amo del mio povero amore umano". Cristo insiste: "Simone, mi ami tu con questo amore totale che io voglio?".
E Pietro ripete la risposta del suo umile amore umano: "Signore, ti voglio bene come so voler bene". Alla terza volta Gesù dice: "Mi vuoi bene?". Pietro comprende che a Gesù basta il suo povero amore e gli risponde: "Signore, tu sai tutto, tu sai che ti voglio bene".
Da quel giorno Pietro ha seguito il Maestro con la precisa consapevolezza della propria fragilità; ma questa consapevolezza non l'ha scoraggiato. Egli sapeva infatti di poter contare sulla presenza accanto a sè del Risorto. Dagli ingenui entusiasmi dell'adesione iniziale, passando attraverso l'esperienza dolorosa del rinnegamento e il pianto della conversione, Pietro è giunto ad affidarsi a quel Gesù che si è adattato alla sua povera capacità d'amore.
E mostra così anche a noi la via, nonostante tutta la nostra debolezza.
Benedetto XVI
Udienza Generale del 17 e 24 Maggio 2006
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