Anni fa mi capitò di leggere di un ebreo di Roma, deportato in Germania con tutta la famiglia ed unico superstite da quella terribile esperienza.
Aveva perso la moglie e tutti i suoi figli.
Girava per Roma e accarezzava tutti i bambini che incontrava, mettendo loro la mano sulla testa, come a rimpiangere e a benedire.
I genitori lasciavano fare.
Che dolore e che tenerezza esprimeva con questo semplice gesto!
Non so chi sia: non l'ho mai conosciuto; ma spesso mi torna in mente, soprattutto quando metto la mano sopra la testa dei "miei" ragazzini delle Medie, come a benedirli e a preservarli da ogni male che incontreranno.
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