Domenica invochiamo la misericordia di Dio
Tu excitas, ut laudare te delectet, quia fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te. (S. Agostino, Confessioni, I,1 partim)
Tu excitas, ut laudare te delectet, quia fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te. (S. Agostino, Confessioni, I,1 partim)
«Domenica invochiamo la misericordia di Dio»
Ci stringiamo a Benedetto XVI, che di fronte alla violenza che gli uomini si procurano testimonia una fede che diventa intelligenza della realtà, unica strada per uscire dalla confusione e sostenere la speranza del futuro:
Come disse don Giussani, «senza il riconoscimento del Mistero presente la notte avanza, la confusione avanza». La misericordia, al contrario, è «l’abbraccio ultimo del Mistero, contro cui l’uomo − anche il più lontano e il più perverso o il più oscurato, il più tenebroso − non può opporre niente, non può opporre obiezione: può disertarlo, ma disertando se stesso e il proprio bene. Il Mistero come misericordia resta l’ultima parola anche su tutte le brutte possibilità della storia. Per cui l’esistenza si esprime, come ultimo ideale, nella mendicanza. Il vero protagonista della storia è il mendicante: Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo».
Di questa passione per il destino dei fratelli uomini che solo Cristo rende possibile ci è testimone supremo Benedetto XVI:
«Seguo continuamente e con grande apprensione le tensioni che, in questi giorni, si registrano in diversi Paesi dell’Africa e dell’Asia. Chiedo al Signore Gesù che il commovente sacrificio della vita del Ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità. Il mio accorato pensiero si dirige poi alla Libia, dove i recenti scontri hanno provocato numerose morti e una crescente crisi umanitaria. A tutte le vittime e a coloro che si trovano in situazioni angosciose assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza, mentre invoco assistenza e soccorso per le popolazioni colpite» (Angelus, 6 marzo 2011).
l’ufficio stampa di CL
Milano, 10 marzo 2011.