Una riflessione e una proposta a partire dall'attentato terroristico al treno Nevskij Express Mosca - S. Pietroburgo.
"Ci siamo fatti sorprendere dalla Scuola di comunità sul testo di don Giussani Si può vivere così?: nelle pagine sulla povertà che stiamo leggendo in queste settimane, parla proprio di un'iniziativa da prendere. Così ci siamo arrischiati in un giudizio da condividere con gli altri."
Libertà di Dio e libertà dell'uomo
Questa mattina, alla notizia dell'attentato al treno diretto a San Pietroburgo, un sentimento di ingiustizia e impotenza ha colpito l'animo, facendo chiedere il perché di tutto questo. Questa tragedia ci fa andare al cuore di cosa sia la vita dell'uomo e in che cosa essa consista.
Dio è così misteriosamente rispettoso della libertà dell'uomo che permette che questo ricerchi la felicità anche attraverso azioni che sono oggettivamente sbagliate e causa di male.
Di fronte a tutto questo dolore, noi oggi ci riconosciamo dipendenti; non possiamo né ridare la vita ai morti, né cambiare la tragica posizione umana di quelli che hanno realizzato tutto questo.
Eppure, come grida in noi il desiderio di giustizia, il desiderio che la vita si realizzi, che l'uomo possa seguire il Bene per cui è fatto!
"Misterio eterno dell'esser nostro!"
Per noi, la vita è dialogo e rapporto con questo Mistero, che, nascendo, porta nel mondo una esperienza di certezza di bene che ci fa sperare anche di fronte alla tragedia più terribile.
Solo riconoscendo Dio che si incarna e che permane nella storia attraverso la sua Chiesa, i fratelli uomini si scoprono tali, bisognosi di Colui il quale, solo, risponde compiutamente al desiderio di bene di cui l'uomo
consiste, sostenendosi e accompagnandosi nell'avventura del rapporto con Cristo, il Dio-uomo.
Comunione e Liberazione Russia
28 novembre 2009
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