Ricordo, en passant, che ho lavorato con Arrigo Sacchi, come massaggiatore, quando allenava il Rimini nella stagione 1984-1985.
padre Aldo TRENTO
Data: Sun, 22 Nov 2009 16:56:58 -0300
Oggetto: due lettere 22/11/09
Natale 2009
Cari amici,
“Lui è qui”, come 2000 anni fa, Lui è qui nella presenza di questi miei figli, morenti, anziani abbandonati, bambini che hanno subito ogni specie di violenza, delle migliaia di poveri che in questi anni hanno incontrato l’assistenza medica e da mangiare, in questo “luogo di Dio” o “asilo di Dio”, come l’ha definito il più grande giornalista ateo del Paraguay, ebreo, dopo essere stato qui con noi alcuni mesi fa.
“Se quello che ho visto è Dio, allora ci posso credere anch’io” ha concluso salutandoci.
Per questo motivo, caro amico, cristiano o no, se riconosci che l’uomo è relazione con il Mistero, che anche tu sei relazione con il Mistero, mi permetto, avvicinandosi il Natale, di ricordarti di noi che diamo la vita (non un mese, 20 giorni o un anno) per l’uomo che non ha nessuno che lo guardi in faccia, se non Colui che l’ha creato, e di chiederti di aiutarci perchè anche una lira, per chi vive di Cristo, può essere utile per un sorriso.
Ciò che ti chiedo è un piccolo gesto che ci educhi a sentire in noi l’inizio di una gratuità che è il modo con cui Dio si relaziona con noi.
Il mio numero di conto corrente è: Trento Antonio
UNICREDIT Banca Filiale di Fonzaso (BL)
IBAN: IT14Z0200861120000004701742
Per quanti desiderano aiutarci scaricando le tasse possono inviare alla ONLUS “Amici di Padre Aldo”.
Grazie e Buon Natale.
Nota: Collabora perchè nel 2010 possiamo inaugurare la nuova clinica per ammalati terminali, di AIDS e cancro, abbandonati.
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Cari amici,
come vedete anche Arrigo Sacchi è venuto a trovarci … non per vedere se ci sono ragazzi in gamba per il calcio, ma per vedere la vita, per vedere come tutto (salute, malattia, morte) fa parte di una grande partita, in cui il destino, certo e buono, è il protagonista; per cui ognuno, nelle condizioni in cui è, gioca bene il suo ruolo. Padre Paolino l’ha ricevuto con tutti gli onori che, un juventino come lui, riesce a fatica a esprimere. Comunque Sacchi è stato commosso, direbbe un amico milanista, solo come un milanista vittorioso è capace. Ha visto, ha toccato con mano la vittoria di Cristo, senza la quale molto (anche il Milan o la Juve) sarebbe un nulla. Che un uomo riconosca questo è l’evidenza di quanto Carròn ci dice: “Solo nell’esperienza è possibile, non solo accorgersi di questo, ma rimanere stupiti e grati per il dono della fede.” E’ quanto con Marcus, Cleuza e Julian De La Morena abbiamo vissuto in questi giorni in Messico, dove dopo più di 80 anni dalle persecuzioni contro i cristiani, a 80 anni di ostilità dure e aperte alla chiesa , un gruppetto di ragazzi di C.L., carichi di umanità e certi dell’esperienza che vivono, è riuscito a ottenere dal potere laicista e massonico (che represse la parte delle università più laicista del mondo). Marcus e Cleuza, perché dicessero questo, partono dalla loro esperienza, ovvero, dal fatto che il nome dello sviluppo umano è Gesù Cristo … e per di più nell’aula magna della facoltà più agguerrita ideologicamente, come quelle di sociologia e scienze politiche. Ma non c’è muro di Berlino, o quello fra Israele e Palestina, o Messico e Usa, che impedisca di migliorare nel tempo l’esperienza di vincere un qualunque muro ideologico che alleviamo dentro di noi.
P. Aldo Trento
Guardate il iuventibo Paolino... una faccia un pó carnevalesca. Pero Sacchi gli ha fatto festa... gia si conoscevano ... ma non per il calcio
Da: padre Aldo TRENTO
Data: Sun, 22 Nov 2009 17:52:10 -0300
Oggetto: otra carta 22/11/09
Cari amici,
Sono sempre molte le persone che desiderano venire a visitarci… e siamo grati al Signore per questo gesto di amicizia. Di fronte a queste richieste, dopo la verifica della questione con i confratelli ed altri amici, ci è sembrato necessario sottolineare alcuni aspetti importanti per la crescita di tutti.
1. Il nuovo parroco è Padre Paolino, per cui è a lui che vanno rivolte le richieste. Per cui è necessario che si rivolgano a lui anche i miei amici più cari… come coloro che vengono abitualmente dall’Italia o vengono due volte all’anno.
2. Coloro che chiedono di venire a lavorare è necessario almeno un anno di permanenza qui e conoscano lo spagnolo. Meno di un anno preferiamo per motivi concreti che non sia il caso. E comunque verificheremo caso per caso.
3. Per coloro che sono di CL ci sembra un bene che verifichino anche con i responsabili della comunità.
Ci sembra bella questa comunione che Giussani sempre ha sottolineato.
4. Dall’esperienza vissuta fino ad ora ci sembra necessario chiedere che le eventuali visite abbiano almeno come termine di scadenza un anno, e che si conosca lo spagnolo. Altrimenti si rischia, come spesso è accaduto, il disordine, e si generano problemi non indifferenti. Come sapete la nostra è una realtà di dolore, di sofferenza, di morte, raccogliamo bambini vittime di ogni violenza, anziani e bambini dalla strada etc e quasi tutti parlano guarani e sono carichi di problemi ed esigono personalità di fede.
Questo esige entrare nella logica di vita di noi padri, consegnati completamente a loro, al progetto educativo con i bambini e con gli ammalati terminali. È una realtà “brutta”, drammatica, direbbe un’amica, dove si vede solo gente che soffre, che muore..
Qui di bello c’è solo lo sguardo con cui guardiamo e abbracciamo questi figli di Dio,e la presenza viva del Mistero.
Per cui non possiamo non vigilare perchè questo clima sia presente in ogni istante.
Abbiamo avuto alcune esperienze negative, dove la generosità ha creato non pochi problemi. La gratuità è un’altra cosa e incomincia con il fatto che uno risponde ad una chiamata che noi gli facciamo perchè ci aiuti su un bisogno. È da qui che deve partire tutto, perchè è chi vive qui che conosce la realtà. La amicizia e dipendenza dai padri in tutto è essenziale. Noi con tutti i problemi che la vita qui ci regala non possiamo assumercene altri che vengano dall’Italia. Anche Gesù pur potendo curare tutti ha accontentato pochi.
5. Padre Aldo non è un guru. É un povero uomo abbracciato da Don Giussani e che ora vive come figlio di Giussani seguendo come un figlio Carron, in cui vede con chiarezza la presenza viva, bella e drammatica del Giuss. Allora voi che siete in Italia ed avete la grazia di seguirlo ogni 15 giorni nella sdc via telefono, cosa volete di più? Qui ci sono solo alcuni amici che si sentono figli di Carron, lavorando sodo su quanto ci dice e facendo esperienza. E tutto questo o accade anche per chi vuole venire qui o è meglio che non venga perchè resterà deluso… come è già accaduto.
S. Rafael è un’esperienza che chiunque è chiamato a vivere dove è. Non si tratta di inventare nuove forme o rischiare di sognare con la bacchetta magica. Vivere il movimento dove uno è, questo è il problema nel fare un lavoro personale. Altrimenti si rischia, come diceva una persona del direttivo di fare "turismo religioso" con tutte le comodità che un europeo qui può permettersi (dalla colf, alla vita comoda )
Infine sperando che quanti sono interessati a passare con noi almeno un anno ci comprendano. Vogliamo anche avvisarli di avere chiesto a una delle segretarie che faccia da punto di riferimento per le richieste che saranno poi valutate da Padre Paolino con noi. Però, ricordo che l’ultimo riferimento è Padre Paolino, essendo il nuovo parroco a cui anche io per primo debbo obbedire. La segretaria a cui vanno rivolte esclusivamente le domande é Andrea, la cui e-mail è sanrafael.andrea@gmail.com
Con affetto,
Padre Aldo
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