30/07/09

Lettera ad un amico

Un amico, Silvio Fontanini, che purtroppo non ha un suo blog, risponde ad un suo amico impegnato in politica, Paolo Danieli, che invia periodicamente una "Lettera politica".
Il giudizio che Silvio esprime nella sua risposta è molto chiaro e degno di nota.
Col permesso dell'autore, lo propongo all'attenzione di chi legge questo blog.

Caro Paolo,
sul piano della manualità chirurgica non conosco Marino, anche se temo che chi si allontana a lungo dalle sale operatorie, sia pure per far politica, perda l'indispensabile manualità. Come molti altri Italiani è andato all'estero (evidentemente ha potuto farlo, a differenza di chi, forse non meno valente, non aveva gli agganci giusti, o peggio è stato sottoposto a discriminazioni, oggi si dice mobbing, sul posto di lavoro). Sulle recenti accuse a suo carico lasciamo voce alla magistratura competente (anche se sulla stampa odierna c'erano già mezze ammissioni del professore). Certamente anche tu ricorderai il cardiochirurgo Azzolina, non meno valente di Marino ma, a differenza di lui entrato in collisione con i poteri forti del campo medico. Il tuo amico e già collega Ignazio invece, gli amici se li è saputi scegliere, a cominciare dal prof. Veronesi, già contrapposto dal PD a Formigoni in Regione Lombardia ed ora suo sostenitore nella corsa alla segreteria di quel partito. Anche gli interessi privati di Veronesi sono noti e poco conta ricordare gli antichi fasti del suo operato di oncologo. Ora fa quattrini a palate, imbarcato sul tram giusto : quello del PD. D'accordo con te sulla crisi politica di quel partito, ormai senz'anima, ma non mi sembra possibile dimenticare quanti centri di potere ancora vengono gestiti dal Pd, che non disdegna i connubi massonici. A questo proposito un nome per tutti : Roversi Monaco, Rettore emerito dell'università di Bologna, dove mi sono specializzato anch'io. Forse vale la pena ricordare che anche larga parte della stampa, oltre che della magistratura, deve le proprie fortune al Pd, ed entrambe non sono estranee al colpo di Stato che ha posto fine alla prima Repubblica. Gianfranco Fini, dall'intelligenza fina, l'ha capito da tempo ed in quella direzione politica si è diretto. Qualcun'altro lo vuol seguire ?
Tornando alla segreteria Pd, sono "attento" alla politica italiana da un pò più di quarant'anni e qualche possibilità di andare a pranzo a Roma, con lor Signori, sentendo ragionamenti di prima mano, ho avuto anch'io, tanto da poter prevedere la SCHIACCIANTE VITTORIA DI BERSANI, ad ottobre prossimo. Va bene così, SE SI STA A DESTRA, O al CENTRODESTRA, perchè di un vecchio e rispettabile comunista non ci sarà poi molto da scoprire. Ho letto che anche Storace lo voterà alle primarie PD. Diversa situazione ci troveremmo davanti con Franceschini, aggressivo sagrestano che ha attraversato il Rubicone, accasandosi sulla scia di don Dossetti alla scuola politica di Bologna, quella che teorizza il connubio tra Cattolici e Comunisti. Evidentemente senza basarsi sul Magistero della Chiesa,esplicitato in varie encicliche sia sui temi economici (ultima la Caritas in Veritate), sia su quelli bioetici (ultima la Dignitas Personae). Questi ultimi mi vedono sufficientemente preparato. Li considero il vero discrimine politico tra le parti. Il valore della persona viene prima degli assessorati e delle prebende,di solito utili solo a chi le incassa, non al bene comune. Tornando ad Ignazio Marino, mente attrezzata ideologicamente, ma che non ha saputo argomentare, posto di fronte al nobile e preparatissimo neurologo Gianluigi Gigli, prof. all'università di Udine, che ha letteralmente sbriciolato il pensiero debole dell'interlocutore televisivo, tra i tre candidati PD è il meno attrezzato ed ha il solo compito di catalizzare la fetta di elettorato radicaleggiante : gli può servire a quello scopo anche la candidatura alla segreteria PD della Lombardia, nientepopodimeno che di Beppino Englaro, che aveva assicurato che mai avrebbe mischiato fatti personali dolorosi con la politica. Promesse da marinaio. Egli è un carneade politico,nonostante una sua antica militanza nella sezione PSI carnica, ai tempi di Loris Fortuna, padre della legge sul divorzio in Italia. Anche in occasione della vicenda della sua sfortunata figliola, ha giocato di sponda col governatore F.I. del Friuli Renzo Tondo (già PSI) e con l'ancora potente Gabriele Renzulli (ora in area PD, guarda caso, ma ex sottosegretario craxiano). C'é una chiamata a raccolta, trasversale ai partiti, di personaggi legati almeno da una comune cultura laicista, magari in vista di un rimescolamento delle carte ? Se fosse così, indossare la maschera della destra o della sinistra perderebbe davvero significato, nel nuovo , ma sempre vecchio teatrino della politica di lor Signori. Infine c'è la non secondaria questione dell'elettorato cattolico, poco attratto dai peti verbali di Sgarbi, Grillo e talvolta Di Pietro. Non è certamente a questo elettorato che si rivolge la candidatura Marino. Ai Cattolici (quelli che ritengono ancora di non poter prescindere dal Magistero, gli altri sono forse protestanti dipinti di ecumenismo, non altro) il PD ha presentato alle scorse politiche solo la prof. Binetti, aderente all'Opus Dei e due o tre amici suoi. Punto. L'elettorato cattolico offre non spazi, ma praterie politiche, a chi le sa vedere. Sono note le percentuali in cui PdL, UDC e Lega (non certo PD) hanno saputo intercettare quel voto a giugno scorso. Solo la miope ideologia laicista può far trascurare quell'ancora vasto elettorato. Grazie dell'occasione che spesso dai di poter riflettere fra amici (non ti dispiacerà , credo, che il tuo indirizzo mail sia leggibile... ). Cordialità. Silvio Fontanini.

Il giorno 29/lug/09, alle ore 12:56, Lettera Politica (Paolo Danieli) ha scritto:

Gli attacchi apparsi sulla stampa di questi giorni al Sen. Marino, accusato di poca trasparenza nella gestione del suo rapporto professionale con l’Università di Pittsburgh, sembrano fatti apposta per indebolirne la candidatura alla Segreteria del Partito Democratico. Conosco personalmente da anni Ignazio Marino, grande chirurgo internazionale, e sono convinto che non solo sia una persona onesta, ma che addirittura possa essere l’uomo giusto per un reale cambiamento della sinistra italiana.
Paolo Danieli

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