13/11/08

COSTITUZIONE = CARTA STRACCIA

13/11/2008 - Comunicato Presidenza CEI

La vita di Eluana Englaro, al cui dramma si è appassionata la coscienza del nostro Paese, è ormai incamminata verso la morte. Mentre partecipiamo con delicato rispetto e profonda compassione alla sua dolorosa vicenda, non possiamo fare a meno di richiamare alla loro responsabilità morale quanti si stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza. La convinzione che l’alimentazione e l’idratazione non costituiscano una forma di accanimento terapeutico è stata più volte, anche di recente, resa manifesta dalla Chiesa e non può che essere riaffermata anche in questo tragico momento. In tale contesto si fa più urgente riflettere sulla convenienza di una legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte di tutti gli uomini di buona volontà.

La Presidenza della CEI

Prego i miei lettori di leggere anche qui:

Adesso sono anche curioso di conoscere le dichiarazioni dell'On. D'Alema e dei Radicali Italiani, prodighi di applausi e consensi al voto dell'ONU contro la pena di morte, introdotta di fatto surretiziamente in Italia, senza alcun mandato popolare, dai Magistrati della Cassazione in seduta comune.
Delle due l'una: o siamo in un regime di Dittatura della Giustizia o la Costituzione è da considerarsi Carta Straccia.
Sotto l'apparenza di una motivazione giuridica formalmente coerente, la tutela fondamentale del cittadino è completamente stravolta.
Addio Repubblica Italiana! E' tornato il Fascismo!
Non vestivano di nero anche i camerati? E si paludavano di titoli ed onori "statali"? E si coprivano a vicenda (vedi ANM - CSM)?
Sono pronto ad entrare in galera per "vilipendio della Magistratura".
Almeno, come Gramsci, potrò dire di non essere complice di questo abuso di potere.
Posso sempre chiedere asilo politico alla Repubblica di San Marino, che non ha mai tradito la sua vocazione al rispetto della libertà del cittadino.
C'è chi prega giustamente per Eluana; bisogna pregare anche per la nostra Italia e per tutti noi, ormai non più sicuri dei nostri diritti e della certezza del Diritto.
LA LEGGE E' (IN)UGUALE PER TUTTI!
Che bella ipocrisia...

Leggete anche la lettera di Padre Aldo qui sotto: lui sì che è un uomo "giusto".



7 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi scusi, quale sarebbe l'articolo (o gli articoli) della Costituzione che la vicenda avrebbe infranto?

Marcoz

Mendicus ha detto...

Scuso benissimo la sua ignoranza della Costituzione. Nessuno la legge più.
Le bastano gli articoli seguenti?
Art. 2
Art. 3
Art. 10 comma 1
Art. 24 comma 1.2
Art. 27 comma 4
Art. 30 comma 1
ART. 32
Art. 54 comma 1
Se poi vuole aggiugere gli articoli riguardanti la separazione dei poteri istituzionali e vorrà leggere, ad occhi bene aperti, tutta la nostra Costituzione secondo lo spirito che ispirò i Costituenti, non le resterà alcun dubbio.
Diversamente dovrà ammettere con me che a nostra Legge Fondamentale è diventata come la Lira, fuori corso, cioé, per l'appunto CARTA STRACCIA.

Anonimo ha detto...

La mia ignoranza è smisurata e per quanti sforzi io faccia per ridurla essa aumenta sempre di più.

Riguardo al caso Englaro, va ricordato il comma 2 dell'art.32 che recita: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."

Per me, questo significa che un individuo può benissimo rifiutare determinati presidi medici anche se ciò lo porterà al decesso.
Quindi, date per certe le intenzioni di un paziente (ciò che pare sia stato fatto nel caso di Eluana), tutti i discorsi sui nostri diritti o sulla pena di morte (sic!) vengono dopo la nostra volontà di avvalercene o meno.
Non c'è obbligo di cura. O di vita.


Marcoz

Mendicus ha detto...

E' un vero peccato rinunciare alla prpria ragione, caro Marcoz.
Proprio l'erticolo 32, da me volutamente segnato in maiuscolo dice esattamente il contrario di quello affermato da Lei e dai Giudici. Glielo ritrascrivo: "La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."
Capisce meglio di me che stravolgere questo evidente dettato è avallare anche il tentato omicidio del barbone di Rimini. Il rispetto della persona umana non prevede il suo omicidio.
In questo senso i Giudici sono andati esattamente contro la Legge, che hanno giurato di difendere.
Ma "non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire".
Le auguro di finire i Suoi giorni in pace, circondato da amici e parenti e non per fame e sete.

Mendicus ha detto...

Se poi vuole proprio restare ignorante può tentare di comprendere questo volantino:
http://www.clonline.org/articoli/ita/vol_Eluana1108.pdf
o, se non vuol fare fatica, puà leggerlo nel mio prossimo post.
Alla mia veneranda età di quasi sessant'anni m'interessa ancora usare la mia testa e non quella della massa.
Con tutto il rispetto per Sua mamma, che Le ha donato la vita per amore, senza volere nulla in cambio.

Anonimo ha detto...

Innanzitutto desidero dire che sono veramente impressionato dalle sue capacità, grazie alle quali riesce - sulla base di poche righe da me scritte - a determinare con disinvoltura quanto io rinunci alla ragione e quanto pensi con la testa degli altri (Che sia un problema di prospettiva? Da qui sarei tentato di dire la stessa cosa, con beneficio d'inventario, s'intende).

Il fatto che lei legga la Costituzione alla luce della sua visione filosofica della vita non significa che sia la corretta interpretazione.
Avere rispetto della vita umana non vuol dire solo rispettarne i diritti ma anche le volontà, laddove le scelte e le azioni riguardano solo se stessi (e non c'è ragionevole motivo di sospettare la presenza di disturbi psichici, anche temporanei) o non procurano danno agli altri.
Ripeto, se nel caso Englaro i giudici hanno visto bene, che sia rispettata la volontà della ragazza è l'unica scelta possibile.
Nessuno può decidere per la mia vita, senza il mio consenso.

E se a morire per fame e per sete sarò costretto (anche grazie a chi mi vuole tanto bene da remare contro qualsiasi forma di eutanasia o di interruzione delle terapie su richiesta dell'interessato) e sarò io a volerlo, sarà giusto (si fa per dire!) così.


"Ecco perché arrivare fino a riconoscere Chi ci sta donando la presenza di Eluana non è un’aggiunta “spirituale” per chi ha fede. È una necessità per tutti coloro che, avendo la ragione, cercano un significato.
Cioè, non toglieteci Eluana: ci serve per soddisfare le nostre necessità.

Marcoz

Mendicus ha detto...

Da questo breve dialogo ognuno può comprendere come si usa o non si usa la ragione.
Il mio interlocutore si è introdotto "in casa mia" (questo blog) senza alcuna vera intenzione di confronto. Mi dispiace per lui. Tuttavia non lo censuro perché confido sempre nel retto uso della ragione da parte di chiunque.

Statistica