Il (dis)Onorevole Di Pietro si è assunto il compito di Chavez: ridurre a niente lo strapotere dello Yankee Berlusconi, il "magnaccia" Presidente del Consiglio, usurpatore anche se liberamente eletto.
Un vecchio adagio recita "Cane non mangia cane".
Il nostro eroe ex poliziotto, ex giudice, ex ministro, non osa tributare un simile complimento ai suoi "compagni di merenda".
Forse teme che qualche toga possa semplicemente applicare a lui quel reato di diffamazione, che volentieri applicherebbe a chiunque osasse rivolgersi a lui stesso con simili espressioni.
Ma tant'è.
Si da il caso che oggi i miei coetanei sessantottini occupino i vertici pubblici, compresi quelli giudiziari, e, come ai nostri bei tempi, credano di applicare la giustizia secondo i criteri in voga in quell'anno ed in quel clima: la giustizia sulla canna del fucile.
Solo che in Italia non esiste il libero porto d'armi, come nella famigerata America, e i rivoluzionari coi capelli bianchi ed il conto in banca, usano altre armi: giornali "amici", intercettazioni svelate a giornalisti compiacenti, avvisi di garanzia...
Che peccato!
Avevo un compagno di scuola ed amico, che era il figlio di un Giudice del Tribunale di Rimini.
Questo Giudice era una persona degnissima, cordiale, precisa, corretta e dignitosa.
Ho cominciato lì ad avere stima dei Giudici.
Ora no, non posso dirlo sinceramente.
Da quando vidi il notissimo Procuratore Generale di Milano ai tempi di Mani Pulite, uscire dal Teatro alla Scala con la moglie ben impellicciata, dichiarare "chi deve andare in galera deve andare in galera", ho cominciato a perdere fiducia.
Io sono stato in galera, per curare un camorrista. Entravo ed uscivo due volte alla settimana.
Caro Procuratore Francesco Saverio Borrelli, bisogna esserci stati in galera prima di parlarne con tale leggerezza. E glielo auguro di cuore, prima o poi, perché possa imparare ad essere più cauto nei sui giudizi.
Lei sa bene che nei famigerati Stati Uniti i Procuratori eletti, prima di assumere il loro incarico, passano 15 giorni in prigione per rendersi conto di che cosa sia.
Ma quelli sono "barbari", da noi basta un palco alla Scala e la pelliccia per la moglie.
Per questo dico "basta con certi Giudici!", che rovinano la Giustizia, che la discreditano agli occhi dei cittadini, che la usano per le proprie prebende e privilegi.
Giudici ingiusti esistevano anche in Israele e ne esisteranno sempre.
Almeno non si nascondano dietro la Costituzione, non disonorino ed infanghino anche quella.
Giudici fasulli ce ne furono anche durante il Fascismo - dovevano servire gli interessi del Fascio e del Duce - certi Giudici oggi chi stanno servendo?
Il popolo certamente no.
E se non servono il popolo, che diritto hanno di ergersi a tutori di esso?
2 commenti:
Sintesi completa e lucidissima.
Ma chi può toccare una casta che si è eretta al di sopra di tutto?
Il mio sogno è sempre stato quello di vivere in uno stato liberale, dove al di sopra di tutto vi è la Legge che regola i diritti e i doveri di chi ne fa parte. Naturalmente in questo mondo "fatato" esiste un pericolo endogeno : se capita il legislatore sbagliato manda tutto a pallino sapendo di poterlo fare. La risposta che si è cercato di dare è, come tu sicuramente saprai meglio di me, il cosiddetto "stato sociale". Un esempio è l'Italia. Si concorda che al di sopra di tutto non vi è la legge, ma una specie di sentinella pronta a scattare se il legislatore tocca dei punti inviolabili per i cittadini : la Costituzione.
A me, e anche a te come leggo, sembra che con grande intuito e come avaguardisti delle più estreme forme di democrazia, l'Italia sia passata direttamente da uno Stato Sociale a uno Stato Giurisprudenziale, ove al di sopra di tutto vi sono uomini illuminati e superiori che per questo devono essere intoccabili, anche se sbagliano, anche perchè non possono sbagliare, essendo appunto illiminati e superiori : i Magistrati.
Viva l'Italia.
Lo
Ti ringrazio.
Io ritengo ci sia stato un vero e proprio tradimento della Costituzione da parte di Magistratura Democratica e del Presidente Oscar Luigi Scalfaro, che avallò questo vero r proprio "colpo di stato" di un organo istituzionale (la magistratura) creato proprio a tutela della Costituzione e dell'ordinamento democratico.
La cosa è tanto più grave.
Ho dovuto rammentare - in uno scambio di email - il dettato costituzionale ad un magistrato docente universitario di diritto costituzionale. Ti parlo di Michele Ainis. Ma t'immagini? E' come se dovessi insegnare a mia mamma come si fa la mamma!
A questo porta l'ideologia...
Veramente terribile.
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