22/07/07

Come abbiamo ridotto Rimini…?!

Domenica. 22 Luglio. Prendo la bicicletta e mi avvio al mare. E’ la prima volta in questa estate. I riminesi d’estate disdegnano la spiaggia: lavorano o vanno a caccia. Di straniere o di villeggianti. Il cielo completamente sgombro di nuvole fa presagire un’altra giornata di caldo afoso: l’umidità si taglia a fette.
Alle 6.30 di mattina non c’è nessuno in strada.
Si dice che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Da buon vecchietto quale comincio ad essere, mi avvio verso il tratto di spiaggia che frequentavo da bambino. Allora bastava una breve camminata, la spianatina del negozietto all’angolo, la mano della mamma ed i miei zoccoli in legno. Ci vuole veramente poco per essere felici.
Dieci minuti di bicicletta occorrono ora per raggiungerla. La strada per gran parte è dissestata per rappezzi di lavori eseguiti. Via Pascoli è lunga, ma in fondo c’è il passaggio a livello ed i treni che ancora, come per me, affascinano i bambini, quando passano rumorosi verso il Sud o verso Bologna.

Che bella invenzione la Domenica! Un giorno di riposo ogni settimana. L’hanno inventato gli Ebrei e i cristiani l’hanno diffuso in tutto il mondo. Ai tempi di Roma, della civilissima e potente Roma, le feste erano scandite dallo Stato. Capitavano, ma non così regolarmente, a dare sollievo alla fatica del lavoro. Un giorno di festa per dare senso ad ogni giorno. Dio stesso si era riposato il settimo giorno.

Le strade deserte e qualche persona che corre sul lungomare. Passo spesso, penso e prego, sul luogo dove fu investito a morte il nostro santo Alberto Marvelli, che ora riposa nella bellissima chiesa di S. Agostino. Amava Rimini così tanto! Girava in bicicletta anche lui, responsabile ventottenne della ricostruzione della mia bella città rasa al suolo dai bombardamenti e distrutta fin nell’anima dei suoi abitanti. Non ero ancora nato; ma qualcuno si dava già da fare perché potessi goderla in pace.

L’acqua è calda, ma non faccio il bagno. Solo una breve camminata nell’acqua bassa per le mie gambe. Sono gonfie per il caldo e per la mia attività. Noi fisioterapisti stiamo molto in piedi. Torno sui miei passi verso la bicicletta. 10-12 bottiglie di birra vuote e rovesciate destano la mia attenzione e poco più in là, sul marciapiede che oggi molti attraverseranno i cocci scagliati di due di esse. Frammenti di vetro ovunque. I bambini fra poco passeranno di qui. Nessuno ci fa caso. Solo si scansano i pochi passanti, come una cosa che non li riguarda. Forse un pensiero a quei giovani che stanotte, stranieri o italiani, le hanno consumate ridendo.

Come abbiamo ridotto Rimini?

Sui siti internet di un certo tipo, anche americani o europei, il nome di Rimini è associato a ragazze vestite si e no, che nulla hanno di romagnolo. Rimini promette divertimento e…
Le “notti rosa” si susseguono anche nei paesini dell’entroterra forlivese, come fu già l’inizio dell’estate per tutta la Riviera Romagnola e disturbano il giusto sonno di chi deve lavorare.
Come a Roma l’Imperatore, da noi l’ordine dei divertimenti arriva da Bologna. Ci si deve divertire, così e così, saremo famosi e faremo un sacco di soldi. Tutto organizzato e tutto appiattito. Rimini è una mucca lattifera di notevole produttività. Mentre al desiderio di felicità che tutti ci attanaglia fin dal primo mattino non si da altra risposta. In fondo, si sa, a Rimini d’estate si lavora e si va a caccia…

Non vedo l’ora che arrivino gli ultimi mesi d’agosto e il Meeting. Ripenso a Marvelli, che amava la mia città e l’ha amata tanto da morirne, da volerla vedere rinascere. Il Meeting è la speranza di Rimini.
Come dopo la guerra. Piano piano la mia piccola città sul mare risorgerà bella come prima se non di più. Gente innamorata la abiterà, gente accogliente e cordiale come quella che ho conosciuto da bambino, quando ancora potevo vedere i cavallucci marini a riva e raccogliere vive le stelle marine da tenere nel secchiello di latta per poi buttarle a mare poco dopo perché loro abitavano lì.

Nel mio Ospedale solo ieri è morto un giovane di trent’anni, le mani mozzate per dissanguamento. Hanno detto sia stato uno scherzo, un po’ di alcool di troppo, un vetro sfondato. O una vendetta atroce…
Ucraine drogate e malmenate che non parlano…
Sordomuti schiavi che uccidono il padrone…
Droga a fiumi e discoteche sempre aperte…
Giovani atletici e belle ragazze che si perdono nel nulla della noia e dello sballo…

È questa la Rimini che vogliamo?

Ma il Meeting…
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To english readers

In this post I ask if it's possible another way of life in my little italian town, Rimini.
When I was a child (I'm 58 old now) I usually went to the beach as I have gone this Sunday morning and I saw how much our life has changed. In the '50 years we were after the II World War and Rimini was rebuilted by men who loves life and people. Now drugs, alcohol, violence and money are the lords of my town.
You know Rimini is famous all over Europe as a place to enjoy during the summer vacations, to dance, to drink, to meet guys and chicks, to make love; but at the same time is a place where no sense of living is proposed.
In Rimini, in the last week of August, you may live a Meeting where many people coming from all over the world can meet and live really in a human way. This is hope for my town to live again.
Visit, please, this site: www.meetingrimini.org

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per le tue bellissime riflessioni e testimonianze di una vita bella e degna di essere vissuta: una vita cristiana appunto.

A me la tua citta' e' molto cara; fra Esercizi Spirituali di CL e Meeting ci vengo ogni anno, avvenimenti per me imprescindibili.

Ti auguro ogni bene e tornero' a visitarti.

Un abbraccio fraterno in Cristo,
R.

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